Umberto Zanetti nasce  il 12.9.1942 in via Pignolo n.39, in casa signorile.  Il padre cav. Francesco, ufficiale dell’Esercito, trasmette ai tre figli maschi un’educazione rigorosa. Dalla madre Augusta, sorella di un violinista, la quale possiede una bellissima voce di soprano leggero e incanta i figlioletti con i suoi canti e le sue storie di gioventù, riceve una bella voce di tenore-baritono oltre ad un grande amore per l’arte e la letteratura. Egli canterà spesso per amici o in qualche sala da concerto. La casa risuonerà dei suoi canti e di musica classica, lirica, vecchie canzoni.  Il fratello Cesare, primogenito, canta come basso nel Coro della Scala ottenendo lusinghieri apprezzamenti e un’offerta di collaborazione come solista, che purtroppo non può avere seguito per la sua morte prematura. La madre trasmette ai figli anche l’arte di raccontare storie dei tempi andati, specie buffe: resteranno sempre fra i racconti del poeta ai figlioletti Cesare e Beatrice e più tardi ai nipotini, che adoreranno ascoltare storielle esilaranti, fiabe, poesie. Daranno anche qualche spunto nei suoi numerosi libri.

Durante l’infanzia trascorre con i fratelli le vacanze estive in Piemonte e nel mantovano da parenti possessori di imprese agricole, immerso in quella vasta natura che gli suggerirà, anche avanti negli anni, poetiche rimembranze.

Dal matrimonio nel 1969 con Rosy Damiani nascono due figli; Cesare, che diventerà violinista, e Beatrice, che sarà insegnante.

Esordisce come poeta in lingua in giovanissima età, segnalandosi in concorsi locali e nazionali e su periodici e riviste. A Bergamo dal 1958 scrive sui periodici studenteschi “Quattromeno” e “La Lanterna”. In questo periodo scrive le sue liriche in lingua italiana e i suoi autori preferiti sono i poeti ermetici. Un giorno incontra Giacinto Gambirasio, che lo accosta alla conoscenza della poesia in dialetto. È il 1962. Su “La Penna”, il periodico che Gambirasio dirige, appaiono diverse liriche di Zanetti, parte in lingua italiana e parte in bergamasco. Zanetti è giovanissimo ma si esprime già con notevole padronanza stilistica affrontando temi originali. Nel corso degli anni non ignora mai l’italiano ma l’espressione dialettale diviene per lui preminente, tanto da farlo segnalare nei più importanti ambienti della poesia dialettale italiana. Il piemontese Luigi Olivero e il milanese Cesare Mainardi, gli prefazionano due raccolte di poesie bergamasche, come faranno anche prestigiosi poeti o critici letterari. Diverse composizioni di Zanetti figurano in antologie nazionali ed estere.

Completati gli studi superiori e dedicatosi per qualche tempo all’insegnamento, dirige dal 1964 al 1969 l’ufficio editoriale dell’Istituto Italiano d’Arti Grafiche di Bergamo. Indi per trent’anni a seguito di pubblico concorso è direttore-provveditore della Casa di Ricovero di Bergamo.

Fa parte per cinque mandati (dal 1968 al 1987 e dal 2010 al 2015) del Consiglio d’amministrazione dell’Accademia Carrara di Bergamo; dal 1973 al 1977 è Commissario della Biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo.

Dal 1963 al 1964 partecipa alla Consulta Giovanile del Comune di Bergamo, ricoprendovi l’incarico di componente della commissione di disciplina. Negli anni Sessanta si unisce anche al consiglio direttivo dell’associazione giovanile “Nuova Resistenza” di Bergamo. Dal 1975 al 1980 aderisce al Comitato Sanitario di Zona della città di Bergamo. Dal 2005 al 2010 fa parte della Commissione per la Toponomastica del Comune di Bergamo.

Dal 1970 al 1971 dirige il periodico “La Penna”.

È socio fondatore e revisore dei conti dell’Associazione “Il Conventino” di Bergamo, operante nel campo culturale e sociale.

Socio dal 1968 al 2003 del Circolo Artistico Bergamasco, siede nel suo consiglio direttivo dal 1980 al 2003. Dal 2002 al 2009 è socio del Club di Bergamo del Kiwanis International. Dal 1983 al 2009 è membro del Cenacolo Orobico di Poesia, del quale è  vicepresidente dal 2005 al 2009.

Rappresenta la Lombardia nell’ambito dell’Associazione degli Scrittori dell’Arco Alpino con sede a Udine. In tale veste interviene con sue relazioni ai convegni organizzati negli anni Ottanta dall’associazione a Udine, a Fanna del Friuli, a Torino e a San Daniele del Friuli.

Socio dal 1966 dell’Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali con sede in Roma, dal 1987 al 2005 è delegato regionale per la Lombardia; nell’anno 2000 tiene la prolusione del convegno dell’associazione a Senigallia delineando lo sviluppo storico della poesia lombarda in dialetto.

Figura nel comitato scientifico del Centro Regionale di documentazione degli studi sulle lingue e le letterature della Lombardia con sede in Busto Arsizio. In tale veste collabora alle edizioni relative al lessico, alla grammatica e alla letteratura lombarda volute dal professor Albertoni, assessore alla cultura della Regione Lombardia.

Nel 1966 è nominato socio dell’Accademia Tiberina di Roma.

Dal 1981 è accademico dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo; già segretario della Classe di Lettere ed Arti, ne è il direttore dal 1989 al 2012, anno in cui è nominato vicepresidente dell’accademia (confermato nel 2015 e nel 2018).

Dal 2012 è socio del Centro di Studi Tassiani e della Società “Dante Alighieri”.

È socio onorario dell’Associazione Generale di Mutuo Soccorso di Bergamo, della Libera Università di Rho e dell’Associazione “Amici delle Mura” di Bergamo. Nel 2002 il Comune di Vertova gli conferisce una medaglia d’oro per meriti culturali; medaglie d’oro per gli stessi meriti gli sono attribuite nel 2003 dal Comune di Bagnatica, nel 2005 dal Comune di Grumello del Monte e nel 2007 dal Comune di Gromo.

Nel 2009 la giunta comunale di Bergamo gli assegna in pubblica cerimonia una medaglia d’oro al merito civico.

Nel 2003 la Camera di Commercio di Bergamo gli attribuisce un attestato di benemerenza con medaglia d’oro per il settore della cultura. Nello stesso anno in pubblica cerimonia gli è conferito il Premio “We Build” del Kiwanis Club Orobico. Nel 2004 l’Associazione “Cittadini per la Fabbrica del Teatro Sociale” di Bergamo gli assegna il premio biennale “Teatro Sociale” per meriti culturali. Nel 2009 il comitato di Bergamo della Società Dante Alighieri gli consegna un attestato di benemerenza per la sua attività culturale.

Nel 1997 è insignito del cavalierato al merito della Repubblica Italiana. Nel 2004 riceve l’ufficialato e nel 2011 la commenda.

Nel 2019 la Regione Lombardia gli conferisce la “Rosa Camuna – Menzione alla Memoria”

Per la Provincia di Bergamo cura nel 2002 un’antologia critica delle poesie bergamasche di Giacinto Gambirasio e nel 2004 un’antologia critica delle poesie bergamasche dell’abate Giuseppe Rota. Cura la trascrizione e la traduzione del poema satirico “Giopì a l’Infèren” di Giuseppe Cavagnari in dialetto romanese (Ed. Lubrina Bramani).

Dirige una collana di letteratura dialettale bergamasca per la casa editrice ”Grafica e Arte” di Bergamo; per essa cura le raccolte postume delle poesie dialettali di Renzo Avogadri, Pietro Astolfi, Ettore Briolini, Bortolo Belotti, Giuseppe Bonandrini, Angelo Astolfi, Giacinto Gambirasio e Sereno Locatelli Milesi.

Dal 1971 al 2011 è nella commissione giudicatrice del Concorso di poesia dialettale lombarda “Penna d’oro” di Gromo, commissione che presiede dal 1991.

È convocato più volte in giurie di concorsi letterari: Concorso nazionale “Padre Formato”, Premio nazionale “Città di Bergamo” del Cenacolo Orobico, Concorso dell’Arco Alpino, Concorso regionale lombardo “Luigi Medici”,  Concorso “I racconti del focolare” di Ciserano, ecc. Dal 2011 al 2018 è in giuria nel Concorso nazionale di poesia di Vigolo Vattaro (Trento).

Consegue il primo premio in numerosi concorsi di poesia dialettale:

  • “Penna d’oro di Gromo nel 1968 e nel 1970;
  • “Cuore d’oro” dell’AVIS di Bergamo nel 1977, 1978, 1981 e 1982;
  • “Premio Biblioteca Civica di Vertova” nel 1974 e 1975;
  • “Premio Biblioteca Civica di Pontida” nel  1980 e 1981;
  • “The Soap Box Rally” Club di Bergamo nel 1979, 1980, 1981 e 1983;
  • “Premio Città di Rho” nel 1979;
  • “Premio Cassa Rurale di Treviglio” nel 1979;
  • “Premio Tirinnanzi di Legnano” nel 1987, 1990 e 2005;
  • Premio “Il Campanile d’oro” di Cerro Maggiore nel 1991;
  • Premio “Stecca 33” di Como nel 1991,
  • Premio “Guido Modena” di San Felice sul Panaro nel 1995;
  • Premio di Poesia “Don Carlo Borghi” di Calco 1999;
  • Premio Nazionale Poesia italiana in dialetto del Ducato di Piazza Pontida – Bergamo 2003 (superpremiato);
  • Premio Nazionale “Pino De Maria” di Vercelli nel 2006;
  • Concorso Naz.le di Poesia “famija varsleisa” Vercelli nel 2006, ecc.

È invitato a leggere sue poesie presso circoli e sodalizi di cultura, biblioteche, club, istituti scolastici, stazioni radiofoniche e televisive. Nella casa circondariale di Bergamo tiene per i carcerati numerose letture di poesie. Compone in bergamasco i testi per alcune arie da camera del maestro Amleto Mazzoleni e per alcune canzoni del pianista Gianni Bergamelli. Traduce in bergamasco “Te voglio bene assaje” (“Te öle tat bé”), aria di Gaetano Donizetti, su richiesta di Ugo Gregoretti durante le celebrazioni donizettiane 1997/98. Compone il testo di un’opera lirica, inedita. Lascia numerose poesie inedite in italiano e in bergamasco, come pure una commedia in bergamasco, un’antologia di scrittori bergamaschi, un’ulteriore raccolta di bergamaschi illustri, un’altra accolta di detti bergamaschi e un nutrito epistolario.

Umberto Zanetti continua a scrivere e a studiare nell’abitazione di Via Frizzoni, 28 a Bergamo fino a pochi mesi dalla morte, il 14.9.2018.

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